Colposcopia

La colposcopia è un esame diagnostico che permette di esaminare in dettaglio il collo dell’utero, la vagina e la vulva utilizzando uno strumento chiamato colposcopio. Questo apparecchio è simile a un microscopio e consente di ingrandire l’area di interesse per rilevare eventuali alterazioni o lesioni che potrebbero non essere visibili ad occhio nudo.

Quando si utilizza la colposcopia? La colposcopia viene solitamente eseguita in seguito a un risultato anomalo del Pap test o quando ci sono sospetti clinici di patologie a carico del collo dell’utero, della vagina o della vulva. Può essere utilizzata anche per monitorare le condizioni di pazienti precedentemente trattate per patologie cervicali.

Tecnica:

1. La paziente viene posizionata come per un normale esame ginecologico, sulla poltrona ginecologica.
2. Il medico inserisce uno speculum vaginale per esporre il collo dell’utero.
3. Il colposcopio viene posizionato all’ingresso della vagina, ma non entra in contatto diretto con essa.
4. Inizialmente, l’area viene esaminata senza l’uso di sostanze chimiche. Ciò consente al medico di valutare la vascularizzazione, il colore e la presenza di eventuali lesioni.
5. Per evidenziare meglio eventuali anomalie, si può applicare una soluzione di acido acetico o una soluzione di Lugol sulla superficie cervicale. Queste sostanze permettono di evidenziare le aree anormali che potrebbero richiedere ulteriori indagini.
6. Se vengono identificate aree sospette, il medico può decidere di effettuare una biopsia, ovvero prelevare un piccolo campione di tessuto per un’analisi istologica.

L’esame è in genere ben tollerato, ma alcune donne possono avvertire un lieve disagio durante la procedura. Se viene eseguita una biopsia, può esserci un piccolo sanguinamento o crampi simili a quelli mestruali. È sempre importante discutere con il ginecologo qualsiasi preoccupazione o sintomo che si potrebbe avere prima o dopo l’esame.